Der Tod von Karol Wojtyla
Anarchistische Föderation Italien, 02.04.05
www.federazioneanarchica.org
Übersetzung aus dem Italienischen

Ein Mensch ist gestorben. Wir Anarchisten lieben das Leben, deshalb bedauern wir dies. Besonders wegen der unsäglichen Grausamkeit eines von den kirchlichen Hierarchien schamlos vorgeführten Todeskampfes. Dennoch wollen wir heute - alle Politiker von Fausto Bertinotti bis Alessandra Mussolini knien vor dem Petersthron – feststellen, wer der Mann an der Spitze einer jahrhundertelang durch ihre Barbarei hervorgetretenen absoluten Monarchie war.

Die Kirche, die Massaker von Millionen und Abermillionen im Namen des Kreuzes gefolterten, verbrannten, getöteten Männern und Frauen durchgeführt und gesegnet hat, ist nicht Erinnerung an eine bewältigte Vergangenheit: Sie hat in Wojtyla einen würdigen Epigonen gefunden.

Karol Wojtyla hat sich 27 Jahre lang durch seine reaktionären Entscheidungen ausgezeichnet. Karol Wojtyla war für die Verbreitung von AIDS in Afrika verantwortlich. Die Propaganda für und der Gebrauch von Präservativen hätten Millionen Menschen vor dieser Krankheit bewahren können, darunter zahlreiche Kinder.

Karol Wojtyla hat den chilenischen Diktator, Folterer und Mörder Augusto Pinochet geschützt; ihm reichte er während seiner Reise in das gemarterte südamerikanische Land die Hand. Kein Wort über oder für die Opfer, hingegen sein Segen für den Schlächter und dessen Familie.

Karol Wojtyla trug abwechselnd den Schafs- oder den Wolfspelz - gemäß den Interessen der Organisation, der er vorstand. Die Linke bejubelt ihn für seinen Pazifismus im Irak, vergisst jedoch, dass er die blutigen Kriege im früheren Jugoslawien unterstützte und rechtfertigte. Mit dem katholischen Kroatien, gegen Muslime und Orthodoxe, erhob der Papst der „Ökumene“ Stepinac zum Heiligen – jenen Kardinal, der sich mit den kroatischen Faschisten zum „von Gott gesandten“ Hitler gesellte und die unzähligen von der Ustascha unter Beihilfe der italienischen Okkupationstruppen begangenen Grausamkeiten segnete.

Karol Wojtyla hat Kardinal Pio Laghi, apostolischer Nuntius in Argentinien während der 30.000 Menschen massakrierenden Diktatur, geschützt und unterstützt. Laghi segnete und schützte die Folterer und Mörder.

Karol Wojtyla war Chef eines multinationalen Unternehmens mit in der ganzen Welt verzweigten Ablegern und höchsten Profiten – in einer Welt in der die Mehrheit der Bevölkerung mit weniger als zwei Dollar am Tag überlebt.

Karol Wojtyla, ein „Schützer des Lebens“, der eine zwiespältige Haltung zur Todesstrafe einnahm, war Herold einer Unterdrückungskultur. Einer Kultur, die die Opferung weiblichen Lebens wollte. Frauen sollten verdammt sein, um jeden Preis zu gebären: behinderte Kinder oder zum Hungertod bestimmte. Einer Kultur, die ein Leben in Schmerzen einem in Freuden und Gesundheit vorzieht, die Homosexuelle kriminalisiert, die Begehren und Liebe in Schuld verwandelt, die die Ungeborenen verteidigt und die Lebenden verfolgt.

Karol Wojtyla hat die spanischen Priester heiliggesprochen, die sich bewaffnet den Truppen des Katholo-Faschisten Francesco Franco zur Seite stellten. Diese heiligen Märtyrer wollten zu den Taten der Kirche Torquemadas und zu den „quemaderos“ zurückkehren – zu jenen Kollektivscheiterhaufen, wo Häretiker auf kleinem Feuer verbrannt wurden.

Wie die Anarchisten und Libertären von 1936, die gegen Faschismus und klerikale Unterdrückung für Leben und Freiheit kämpften, beugen wir, die heutigen Anarchisten und Libertären, uns nicht, trotz der Achtung vor dem Tod eines Menschen vereinigen wir uns nicht zu dem Chor unzähliger Rechter wie Linker, die vor dem Sarg des Oberhaupts einer der grausamsten, blutrünstigsten und freiheitsfeindlichen Organisationen der Geschichte auf die Knie sinken.

Unser Kampf gegen die Religionen und die Kirchen beruht auf dem Bewusstsein, dass nur die Emanzipation vom religiösen Wahn und von den diesen nährenden Priestern Männern und Frauen unser Ziel gewähren kann: ein erfülltes, glückliches Leben - in Freiheit, in Anerkennung der Unterschiede, in Solidarität unter Gleichen.

La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana-FAI
2. April 2005, 22h 42

In morte di Karol Wojtila
CdC della Federazione Anarchica Italiana Saturday, Apr. 02, 2005
www.federazioneanarchica.org

È morto un uomo. Noi anarchici amiamo la vita e non possiamo che dispiacercene. Specie per l'inenarrabile crudeltà di un'agonia esibita indecentemente al mondo dalle gerarchie ecclesiastiche. Tuttavia in questo giorno che vede tutti i politici, da Fausto Bertinotti ad Alessandra Mussolini, inginocchiati di fronte al trono di Pietro vogliamo ricordare chi era l'uomo a capo di una monarchia assoluta distintasi nei secoli per la sua barbarie. La chiesa che ha perpetrato e benedetto il massacro di milioni e milioni di uomini e donne torturate, bruciate, uccise in nome della croce non è il ricordo di un passato ormai rinnegato, ma ha trovato in Wojtila un degno epigono.

Karol Wojtila per 27 anni si è distinto per le sue scelte reazionarie.

Karol Wojtila è stato responsabile della diffusione dell'AIDS in Africa, dove la pubblicizzazione e l'uso dei preservativi avrebbero potuto salvare dalla malattia milioni di persone, fra cui tantissimi bambini.

Karol Wojtila ha dato copertura al dittatore, torturatore ed assassino cileno Augusto Pinochet, cui ha stretto la mano durante il viaggio nel martoriato paese sudamericano, nelle cui carceri venivano straziati migliaia di oppositori politici. Non una parola per le vittime ma la benedizione per il carnefice e la sua famiglia.

Karol Wojtila ha indossato le vesti della pecora e quelle del lupo a seconda degli interessi dell'organizzazione di cui è stato il sovrano. La sinistra lo osanna per il suo pacifismo in Iraq, ma dimentica che egli sostenne e giustificò le guerre che hanno insanguinato la ex Jugoslavia. Con la Croazia cattolica, contro musulmani e ortodossi, il papa dell'"ecumenismo" religioso ha fatto santo Stepinac, il cardinale che a fianco dei fascisti croati si schierò con Hitler, "inviato da dio" e benedisse le innumerevoli atrocità perpetrate dagli ustascia con la complicità delle truppe di occupazione italiane.

Karol Wojtila ha protetto e sostenuto il cardinale Pio Laghi, già nunzio apostolico in Argentina ai tempi della dittatura che massacrò 30.000 persone. Laghi benedisse e coprì i torturatori e gli assassini.

Karol Wojtila è stato il capo di una multinazionale con interessi ramificati in tutto il mondo e redditi elevatissimi in un pianeta dove la maggioranza della popolazione sopravvive con meno di due dollari al giorno.

Karol Wojtila, un "paladino della vita" che ha mantenuto un atteggiamento ambiguo nei confronti della pena capitale, è stato l'alfiere di una cultura di oppressione. Una cultura che vorrebbe la mortificazione della vita delle donne, condannate a partorire ad ogni costo bambini malformati o destinati alla morte per fame. Una cultura che preferisce una vita di dolore ad una di gioia e salute, una cultura che criminalizza i gay, che trasforma il desiderio e l'amore in colpa, che difende chi non è nato e perseguita i vivi.

Karol Wojtila ha santificato i preti spagnoli che si schierarono in armi con le truppe del catto-fascista Francisco Franco. Questi santi martiri volevano rinverdire i fasti della chiesa di Torquemada e dei quemaderos, i "forni collettivi" dove gli eretici erano cotti a fuoco lento.

Come gli anarchici e libertari del '36 che si battevano per la vita e la libertà contro il fascismo e l'oppressione clericale, noi, anarchici e libertari di oggi, pur nel rispetto della morte di un uomo, non ci inchiniamo, non ci uniamo al coro dei tanti, che a destra come a sinistra si inginocchiano di fronte al feretro del capo di una delle organizzazioni più feroci, sanguinarie e liberticide che la storia ricordi. La nostra lotta contro le religioni e le chiese si alimenta della consapevolezza che solo l'emancipazione dalla follia religiosa e dai preti che la alimentano potrà consentire agli uomini ed alle donne una vita piena, gioiosa, vissuta in libertà nel rispetto delle diversità, nella solidarietà tra eguali.

La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana-FAI
Apr. 02, 2005

www.federazioneanarchica.org